Fucilate
l'artista
di Ignazio Chessa©
Teatro essenziale per
una sola voce fuori dal coro.
2018
Oggi vorrei fare qualcosa che non
ho mai pensato prima. Vi parlerò di alcuni ricordi e situazioni che conosco. Ve
ne parlerò poiché sono persona a conoscenza dei fatti. M’interrogherò da solo,
mi farò un avviso di garanzia. Mi
affiderò alle indagini preliminari su me stesso, sarò il mio giudice
preliminare, senza preliminari. Tutto
quello che vi racconterò, appartiene alla mia vita, anche se non sono cose
vissute direttamente da me, ve le posso raccontare con tale dovizia di
particolari che possono sembrare vissute da me personalmente, come
un'auto-biografia; probabilmente alla fine andrete via con il dubbio che sia io
la persona presa in esame, ma io cercherò di fugarvelo via via col racconto, mi
metterò a nudo, metaforicamente e fisicamente.
Vi dico e vi ripeto, adesso, all'inizio perché possiate avere una chiave
di lettura consona, che non è che ho vissuto tali fatti in prima persona, in
altre parole, in qualche modo ero presente a tutto e quindi le ho vissute quasi
direttamente. Va beh! Scusate questo grande cappello ma non voglio che si
creino malintesi e pregiudizi per il dopo. Sembra paradossale, un pregiudizio che
anticipa il giudizio invece qui viene dopo.
Vi parlerò delle storie di una persona, di alcune vicende vissute dalla
tenera età dell'infanzia fino a... dove avrò il coraggio di andare avanti, perché,
vi ripeto, anche se non sono cose che riguardano direttamente me, mi costa
molto parlarne così, a sconosciuti e in una situazione come questa dove ci si
predispone all'assistere a uno spettacolo di teatro. Sono d'accordo che è Teatro e quindi tutto
ciò che diciamo, pretende di essere la rappresentazione, la trasposizione della
realtà in una finzione scenica e così io seguirò questi canoni perché
altrimenti mi ritroverei a fare quelle cose troppo intrise di verità a tal
punto da sembrare false e inventate, ci sono già tanti programmi televisivi
specializzati in questo e non voglio essere certo io a seguirne il modus e proporlo
qui in teatro. Scusate ma io specificherò spesso alcuni passaggi di questo mio
monologo, al punto da sembrare pedante, perché come vi ripeto, non voglio
essere frainteso ma mi piacerebbe proporvi qualcosa di blindato, definito che
veramente posso considerare appieno come frutto della mia esperienza. Non
voglio essere interpretato perché credetemi, è già faticoso interpretarmi da
solo senza ingerenze altrui, oppure ancor peggio semplificazioni per catalogare
e assegnare un nome a tutto ciò che vi dirò, odio essere etichettato, definito,
cristallizzato. Mi spaventano quelli che si sono fatti da soli, che non
cambiano opinione, che dicono "io sono così e sarò sempre così"; io
cambio 1000 volte il giorno ma non si tratta di mancanza di coerenza, si tratta
di predisposizione alla vita. Questo capitava anche alla persona della quale vi
vorrei parlare, se ci riesco, senza perdermi in troppi rivoli. Mi secca dire "questa persona"
sembra troppo anonimo, generico, almeno un nome di fantasia potrei darlo... lo
chiamerò Mario, no, Mario lo conosco, Gianni, no, conosco anche un Gianni,
Luca, meglio no, Marco peggio, ne conosco tanti. Mi rendo conto che è difficile
scegliere un nome di fantasia, uno che sia comune e vero, dei giorni nostri,
perché la sensazione deve essere quella di sentirlo vicino, magari pensare
anche di conoscerlo, c'è bisogno di empatia e coinvolgimento.
Lo chiamerò, lo chiamerò...
Ignazio, sì, come me, così posso far scattare un po' di curiosità e gioco sull’equivoco
con il quale vi voglio accompagnare per tutto lo spettacolo, spettacolo! Non ci
sarà niente di spettacolare, anzi a dire il vero non amo spettacolarizzare le
tragedie, i fatti di cronaca e le sfortune capitate ad altri. (rumori off)
Ma come devo dirtelo che io sono
così come mi vedi. Non ho nessuna voglia di aggraziarmi la tua benevolenza. Ma
perché se tu hai questo tipo di esigenza, devo essere io a soddisfarla. Ma
perché non ti levi di torno e mi lasci in pace.
No, scusate, stavo parlando col
mio cane. Mi alleno a parlare col mio cane come se fosse una persona, così
riesco a dire le cose alle persone senza timore. Scusate se divago un po’, ma
Io sono una persona che le cose le dice in faccia, soprattutto a quelli che
hanno la faccia come il culo. Strano! Mi viene da pensare che allora non le
dico in faccia perché il culo è alle spalle. Quindi dico le cose alle spalle
che però è come se le dicessi in faccia. Di cosa stavo parlando prima? Insomma.
Mi verrà in mente. Approfitto per dirvi che a me piace parlare di cose belle e
incoraggianti perché di solito si parla sempre per lamentarsi di qualcuno o di
qualcosa. Soprattutto in questo tipo d’intrattenimento, che può essere una
specie di stand-up comedy, sì, è proprio così. Anche se questo è considerato
cult, si questo tipo di teatro è stato considerato di rottura, di denuncia,
però io vorrei trovare un filone nuovo per dire qualcosa. Questo tipo di
monologhi sono ormai superati, abbiamo già avuto Lenny Bruce e altri che li
hanno utilizzati in quel periodo, anni 70/80 e ho visto che il mondo non è
cambiato tutto; a me piacerebbe tentare di cambiare quella parte di mondo che
ancora è da cambiare. Anche se riconosco che c'è molto da lavorare anche con
gli stessi mezzi che utilizzavano loro perché c'è una specie d’involuzione che
tutte le volte ti porta a ricominciare da zero nel risveglio delle coscienze.
Sono in continua involuzione, se ne sveglia una ma se ne addormentano quattro e
magari fanno le sentinelle del signore, come si chiamano quelli lì che stanno
fermi con i libri a protestare su qualcosa, ma cosa protesti? Che cosa rischi?
Ma vai... oppure tirano fuori di nuovo altri temi tipo aborto o famiglia, mamma
mia quanto c'è da fare. Mi viene la stessa sindrome da centro commerciale, dove
esco senza comprare nulla perché è troppo quello che c'è da comprare, da
cambiare, ma cosa me ne faccio di 100 tipi diversi di fazzoletti! ? Scusate, ma
io volevo parlare di altro delle storie di questa persona, Ignazio, che come vi
ripeto è un nome di fantasia, per chi fosse arrivato adesso. Insomma, scusate, ma finisco questo che stavo
dicendo adesso, ecco, non vorrei seguire quel filone della denuncia e della
rabbia, l’hanno già, fatto, visto, trito e ritrito. E se facessi comicità sulla
bellezza e sulla forza di andare avanti, una comicità sana, di buoni principi e
incoraggiante. Tipo... ieri per esempio ho incontrato una persona e l'ho
abbracciata chiedendogli come stava, che faceva e questa mi dice che non mi
conosceva pero poi ci siamo presentati e abbracciati di nuovo, vedete? Che
ridere! Nooo? E' vero lo riconosco, far ridere sui buoni sentimenti è
difficile, bisogna essere caustici, dissacratori. Ma io voglio cambiare, cazzo,
mi piacerebbe dimostrare che si può ridere anche sull'amore vero, e sulle buone
azioni, e che cazzo! Scusate il linguaggio. Però se non usi questo linguaggio,
è difficile far ridere. La gente storce un po' il naso all'inizio ma poi vuole
sentire dire cazzo! Cazzo! Cazzo! Ma forse è anche giusto così. Però, torniamo
a noi, mi perdo.
Quindi Ignazio... scusate, ma
provo un certo imbarazzo a parlare di Ignazio, cioè di questa persona alla
quale ho imposto un nome di fantasia che è il mio. Non vorrei che qualcuno
venisse a metà spettacolo, va beh, chiamiamolo così, anche se non c'è niente di
spettacolare, anzi, è una tragedia quella che vi sto per raccontare, dico che
quelli che arrivano adesso si sono persi l'introduzione! Se continuo così dura
più l'introduzione che lo spettacolo.
Non ho più tempo né voglia di
fare nessuno spettacolo. Mi basta aver fatto l’introduzione, non voglio andare
avanti e rischiare di lasciarvi un finale aperto, preferisco cosi, lasciandovi
un'introduzione aperta. Vi lascio larghi margini di immaginazione, mi sembra
inutile tenervi in equilibrio fra veritá e finzione, non intendo connotare piú
nulla, mi sono giá esposto troppo, adesso sta a voi che mi guardate, che mi
ascoltate, sono stufo di essere sia attivo che passivo per voi, voglio
dispensarmi ed essere alternato e opposto a voi ogni volta che mi spetta. Mi
spetta di diritto, é naturale che ci sia, per contrastare i leoni nella fossa
ci vuole il cambio, energie nuove, altrimenti se il leone mi mangia muori anche
tu di fame e di inedia. Quindi ritornerò, se ne varrà la pena, a riprendere
quella parte di storia per l'Ignazio immaginario che voi stessi gli
riserverete, la accetteró di buon grado ma mi riserveró l'ambiguita necessaria
per lasciarvi nel dubbio che vi attiverà la fiaccola per andare avanti in una
vita incerta come la mia, la vostra e quella di tutti. Conservare e godere
della bellezza che l'incertezza ci offre e ci muove. Non sono certo di
ritornare.
Fine Primo Atto
SIPARIO
Secondo Atto
Ho deciso di ritornare per fare un
esperimento di teatro, mi esporrò con metafore e allegorie, mi esporro
ambiguamente per tutelarmi con le illusioni. Sarò io o saro voi? Qui ci
interrogheremo. Non usero il turpiloquio per decisione recente ma purtroppo una
parte di questa mia lettura lo prevede perché fa arte di un processo in
divenire che non si é ancora compiuto, me ne scuso anticipatamente. Concedetevi tutta la libertà che desiderate
nell'interpretazione di queste parole; non sono pietre, non sono macigni, verità
che non devono essere confutate, abbiate dubbi vi prego altrimenti non ho
ragione di esistere e di scrivere perché devo agitarmi nel dubbio per sentirmi
vivo. Scusate se leggo ma purtroppo non credo fino in fondo a quello che
dirô e quindi non sentendolo mio fino in
fondo non mi immedesimo. Ho provato il paradosso, essendo attore, ma il dubbio
di esserlo mi costringe a leggerlo per non perdere dei passaggi che mi
permettano per l'ennesima volta di valutarne l'utilità di tale scritto.
Da quando sono diventato adulto
ho sempre ripescato nell'infanzia delle attitudini che mi potessero alleggerire
il peso dell'età adulta. Quando ero adolescente o bambino cercavo di
conquistare i privilegi dell'età adulta. L'incongruenza e l'anacronismo fanno
parte dell'essere umano. Non è mai a suo agio nella condizione in cui vive,
sempre inadeguato e fuori luogo. Perché mi chiedo questo squilibrio a cosa può
portare. Io ho fatto l'equilibrista, il trasformista e ho cercato di
mistificare il mio disagio, i miei gap, le mie deficienze, continuamente, tutta
la vita creando delle condizioni anche attraverso maschere e travestimenti mi
sono ritagliato spazi nei quali muovermi ed agire con serenità.
Ma non so dirti se era una foto
oppure sono ricordi veri. Mi ricordo il sentimento di quell'attimo e le
immagini sono idealizzate, forse partono dal sentimento e un illusione mi fa
credere che fossi in quel posto, che facevo quelle cose ma sono come fotogrammi
che non capisco su cosa ci fosse intorno. Sono illusioni, sono isterie
collettive così come lo è la vita. Ma coloro che c'erano, che forse erano più
senzienti di me non sanno ricostruirmi questi passaggi della vita. Perché devo
intuire, perché devo sempre stare in equilibrio tra la verità e l'illusione.
Questa volta prima di nascere ci penso due volte. Voglio partire col piede
giusto, voglio essere podalicamente corretto. Mi voglio scegliere tutto, voglio
sviluppare un bel criterio di scelta, fare le scelte giuste. Comincio con i
genitori, voglio fare audizioni per capire chi può concepirmi, preparare un
giusto scenario per consumare l'atto, tutto curato da un coitus planner;
New Age! New Age! New Age!
Rebirding, Rinascita, Rinascimento, Rinascente, Rinnovamento.
Dal grembo al grembiule.
"Adesso sono corsi vostri" Mi dovete educare, far crescere. Se
sbagliate un passaggio siete fregati, finisco nella droga, depresso, gay.
Voglio tutto, desidero tutto. Mi dovete soddisfare, altrimenti mi butto dal
balcone, sotto un treno, rubo, spaccio, mi comporto male, vi faccio fare figuracce
con quelle persone opportuniste che vi ronzano attorno con i quali avete
stabilito patti di amicizia fasulla, di convenienza. fatevi i patti vostri.
Adesso che sto per nascere sono affari vostri. Arrivo col mio BAGAGLIO GENETICO
che ho tirato su in breve tempo. Mi sono fatto un mazzo pazzesco; in nove mesi
ho costruito quello che voi da una vita avete buttato. Per me è tutto chiaro
quello che voglio ma per voi diventa difficile capirlo perché ve lo siete
dimenticato. io ad un certo punto desidererò di non essere mai nato perché mi
ricorderò di quei dubbi che sentivo in voi che eravate preoccupati su come
andare avanti. Mi sentivo già strano e sono passato per milioni di identità
quando pensavate il nome: "lo chiamiamo Giulio, Giacomo, Fernando, Oreste,
ma fatemi il piacere! ! Mi avete palleggiato fra migliaia di identità, mi
identificate con cantanti, attori, calciatori, cuochi presuntuosi, ho cavalcato
tutte le mode possibili, le new age possibili. E' chiaro che arrivo con un
macigno, un bagaglio di indecisione di dubbio. Un infinito dubbio mi pervade e
cosa mi resta da fare. Forse è meglio che non nasca! Forse siete ancora in
tempo per interrompere la gravidanza. Quanto desiderio c'è dietro questa
nascita. Avete fatto peccato, anche qui dietro l'atto di concepimento c'è la
più grande ipocrisia del mondo. La nascita è qualcosa di divino che viene da un
atto sessuale di libido che viene condannato dal bigottismo. oppure il sesso è
fatto tecnicamente solo per dare alla luce un figlio. E' chiaro che i nostri
beneamati genitori in intimità hanno fatto l'amore, in intimità dove si
scatenava tutta la libido scevra da quel bagaglio chierico che inibisce e certo
non facilita né un erezione né l'umettare della vagina che conterrà ed
accoglierà tutta quella manifestazione di interesse per l'articolo in questione.
Io mi domando e mi do le risposte che
mia madre è madonna e prostituta, mio padre è San Giuseppe erotomane. Signori,
le favole me le potete raccontare fino ad una certa età ma poi le conclusioni
se permettete le tiro da solo. Mi sembra di essere deficiente che devo
assecondare un manipolo di egoisti che decidono come caspita devo pensare,
dire, fare, baciare, lettera e testamento. Mi sono rotto. Io non faccio la
penitenza perché credo di non aver perso e i pazzi siete voi. Dov'è Dio? Chi è?
Perché non viene qui adesso e si manifesta? No, arriva quando sei senza forze e
depresso perché non trovi nessuno libero e si fa spazio perché sei inerme,
inetto, ignavo, Ignazio . Ci avete messo anni per tirar su questo baraccone ed
è chiaro che non vogliate rinunciare al privilegio di trarne dei benefici da
questo. Pensateci prima di farmi nascere. Ho capito tutto già dal primo momento
quindi arrivo già così con le mie idee chiare. Posso scegliere se diventare malvagio
o essere fra quelli che combattono i malvagi. Sono maschio o femmina, chi lo
sa? Vedrò e valuterò col tempo quello che mi suggerirà il mio piacere. Oppure
devo reprimerlo? Devo nascere già con l'idea e la volontà che prevale
disposticamente sul mio istinto primordiale? Ma insomma quanti sono i paletti
che mi mettete e li troverò appena arrivo a questo mondo. Ma allora perché caspita devo nascere? se mi
ritroverò subito in un box di contenzione per tutta la vita: "Non fare
quello!" ; "non fare questo, altrimenti la mamma e il papà non sono
contenti, la maestra non è contenta, Don Isacco non è contento, il Preside, Il
Direttore tuo padrone, il nonno, il vicino. l'avvocato, tua moglie, i tuoi
figli non sono contenti, e che noia! Ma che se la cerchino, che se la
conquistino la loro contentezza, ma devo essere io a cercarla per tutti?! Sai
che ti dico, che per questa volta non nasco. Oppure se volete che io nasca
dovete lasciarmi fare quello che voglio fare, altrimenti andate al diavolo.
"Non son punibile, non ho commesso il fatto,
ho commosso il fatto con i miei
versi
son pusher di poemi e di endecasillabi in endovena
il fatto vira verso il suo processo di recupero
la mia difesa è legittima, è legittima la mia poesia
sono costretto a difendermi con i miei versi per
necessità di difendere il mio diritto dai rovesciamenti di leggi
versi contro vessazioni, offese alla dignità dei sognatori,
articoli e comma per offese al pensiero libero artefacente
ho un regolare porto d'armi cariche di settenari che come la
bianca neve si poseranno sull'oscurità fondamentale e possono
arrivare dritte al cuore e la tua incolumità tale rimane perchè
non ci sarà aggressione né col sole e né con la luna. in door o out
door,
Calo di peso ,Calo il palanco,Il palanco è stanco Il branco brancola
nel buio
Cala cala se vuoi vende il ciuco
Calati le brache di fronte al potere
Così sei pronto per defecargli in faccia
C'è chi kiss the ass of the world, the power is read for this
calo di peso perchè il mio potere di acquisto del cibo è molto
risibile,
hai finto di giocare al Risiko? sappi che io risico e non rosico e tu con
i tuoi grandi morsi sulle giugulari di un'umanità esangue sono finiti e la tua
dentatura d'oro si sta frantumando sul colpo di badile. Il branco senza
campanacci si è perduto, dissolto e nessuno più ti seguirà perché nella
solitudine e nella contemplazione svilupperà Umanità
Le mie brache stanno giù e sono
pronto a lanciarti in faccia i miei missili di feci con testata nucleare, sarai
un concentrato di letame e farai rinascere i miei fiori, i nostri fiori, i
nostri campi, le nostre valli, le nostre colline, tutto riprenderà ossigeno da
un amore rinnovato e io finalmente mi potrò riposare al canto del Maggio!
E' ritornato Maggio è ritornato!
Storie vere, solo storie vere.
Erano brani di Leandro
Scalpitanti da discorsi fatti in occasione della tosatura Maggio del 70 .
Alcesta Fregoli aveva trascritto tutto il discorso sul vello della pecora più
vecchia (nda. la pecora era del 1910, all'epoca aveva 60 anni) La vendita dei pezzi di vello aveva
ristabilito le economie di 56 aziende agricole che stavano fallendo. La Storia
ufficiale non parla di questi eroi dimenticati. E' nostro compito farli
conoscere e per questo verrà organizzato nel 2070 un mese di convegni e
incontri artistici per far conoscere sia Leandro Scalpitanti e Alcesta Fregoli.
Sono scomodo, lo so, lo voglio. Vuoi tu IC essere stronzo finché morte non ti
separi? Si lo voglio.
Faccio un cappello, scusate, come avete notato ho usato il
turpiloquio e come vi ho detto precedenremente, non vorrei usarlo più, quindi, questa parola che ho usato : Str... é
molto presente nel prossimo scritto ed è molto funzionale per la comprensione
del medesimo, però vorrei astenermi dal
pronunciarla troppo, col vostro permesso,
senza inficiare però l'efficacia di quest'ultimo, comicio. Stavo pensando, se posso chiedervi
un favore. Potete aiutarmi a pronunciare questa parola, vi prego, timidamente
senza enfatizzarla troppo ma giusto per darmi il ritmo giusto. Se la diciamo
insieme frazioniamo le responsabilita, diventa un gioco innocente e non sembriamo volgari.
Ah! Scusate, per correttezza, avete già capito quale é la
parola presa in esame, compreso il
titolo, compare nel testo per 40 volte. Vado:
Stronzo (scusatemi per questa parola
e per ogni volta che varrà utilizzata in questo testo. Me ne assumo e al tempo stesso
declino ogni responsabilità. Vi spiegherò il motivo a voce. Nda)
La svolta
c’è stata quando ho deciso finalmente di essere stronzo (1) , si, stronzo (2).
Per raccontare questo passaggio della mia vita ho bisogno di pronunciare almeno
40 volte la parola stronzo (3), dico 40 perché poi a 41 scatta l’aliquota più
alta. Dico stronzo (4) perché finalmente decisi di dire “no” ad amici, parenti
con le richieste di aiuti, sostegni che fioccavano a nastro ed essendo io stato
sempre buono sapevano che potevano contare su di me sempre, anche se avevo le
balle girate e nessuna voglia di fare quel piacere o andare ad un compleanno di
cui non mi fregava niente! “Mi puoi accompagnare in centro per cercare questa
stoffa per fare un cappotto? Dai facciamo una cosa carina insieme! ” - “ Ma
certo!”, “ Viene al compleanno della Silvietta e le canti due canzoncine, una
cosa semplice”- “Si, le facciamo una sorpresa!”; “Ho scritto un libro di
poesie, vieni alla presentazione per leggerne alcune? Una cosa semplice,
simpatica!” “Caspita, certo che si!” E così via! Sempre presente, disponibile, carino,
educato, spiritoso! Poi il salto dello stronzo! Un salto di qualità! Da allora
ho cominciato a rinunciare a quelle semplici cose, carine, simpatiche dove
sempre arrivavo con inquietudine, ansia, irritazione ed herpes labiale!
“Ascolta, ficcatelo nel di dietro il tuo libro di poesie!” “ Ma sai che sei
proprio stronzo(5)!” Finalmente vengo riconosciuto per quello che sono!
Finalmente dopo tanti anni di gavetta riescono a capirmi! Si, ebbene sono
stronzo! Non credere che mi hai scoperto tu! Ho deciso io di diventare
stronzo(6)! Va bene?! “Alla Silvietta per il suo compleanno, portala allo zoo e
lasciacela!”- “ Certo che sei un bello stronzo(7)!” Lo so lo so lo so! Sono
stronzo stronzo stronzo (10) Ho cominciato con la famiglia! Voglio che mi
intesti l’appartamento di Castiglioni, si! Non me ne frega niente che Michele e
Sabrina sono più sfortunati di me e che ne hanno bisogno più di me! Non me ne
frega niente! Ditemi pure che sono stronzo(11)! Lo so benissimo e mi impegno
tutti i giorni per diventare ancora più stronzo(12)! “Stiamo pensando di andare
tutti insieme al matrimonio di tuo cugino Giovanni” Non vengo perché Giovanni è
uno stronzo (13) così com’ è stronza(14) sua madre e come è stronzo(15) suo
padre e voi siete degli stronzi(16) perché gli state ancora appresso dopo
quello che vi hanno fatto! “ Ma perché sei così stronzo?”(17) Buon sangue non
mente! Perché sono nato da una coppia di stronzi!(18) Si, si , si! Finalmente
libero dalla sindrome di buon samaritano; il complesso da boy scout mancato! “Sai
esco con te perché sei dolce e affettuoso ma amo l’altro perché è uno
stronzo!”(19) Ah si!? E’ questo che vuoi e allora faccio lo stronzo(20) e ti
dico che se vuoi uscire con me mi devi fare almeno toccare le tette altrimenti
niente! E poi a metà serata mi fai infilare mezzo metro di lingua nella tua
bocca e a fine serata mi devi anche supplicare di farti mia un attimo prima di
scendere dalla macchina; poi ognuno a casa sua! “Bello stronzo(21) che sei e io
che pensavo!” Cosa pensavi?! Cosa?! Ma certo che sono stronzo, stronzo(23) come
tutti quelli con i quali sei stata fino ad oggi! Ma io sono più stronzo(24) di
tutti perché da quanto sono stronzo(25) neanche tu mi cerchi più! “ Bravo!
Ottimo il pezzo di Jago, le faremo sapere” Ma cosa mi fai sapere stronzo(26)
che non sei altro! Lo so che avete già il nipote del Ministro Peretti e che la
parte è già sua! Brutto stronzo(27) perché non me lo dici subito e non mi fai
perdere tempo, stronzo(28) che non sei altro! Ed eccomi lì col mio nome enorme
su tutte le locandine, un Jago mai visto! Ecco perché ho deciso di investire
sulla mia stronzaggine!(30) Il regista, e non dico il nome perché è ancora in
auge e non mi va che sia riconoscibile, rimase scioccato e si assuefò
rapidamente a tutti gli “stronzo”(31) che andavano e venivano nel nostro breve
incontro che non indugiò nel dirmi “la parte è tua perché sei un bello stronzo
(32) e per la parte di Jago va bene uno stronzo(33) come te!” Da quando sono
stronzo(34) non sono mai stato fermo, una scrittura dietro l’altra, molte volte
basta solo che mi avvicino alle case di produzione che mi scritturano subito!
“Questo è uno stronzo,(35) prendiamolo subito che è meglio altrimenti ci pianta
un casino pazzesco!” Adesso non ho più neanche bisogno di essere troppo
stronzo(36) e quindi quando incontro agenti, ragazze, politici dai quali voglio
ottenere qualcosa non ho quasi più bisogno di fare lo stronzo(37) perché mi si
aprono tutte le porte! Tra l’altro non me lo dicono neanche più stronzo;(38)
“Non sembri nemmeno così stronzo (39) come dicono!” Adesso mi dicono
amichevolmente e con un sorriso: “ Certo che sei un gran figlio di buona donna!”
Beh! Si va avanti, si cresce, ci si migliora!!!
Track 1 - Develoopers
Freak- Mi espongo, sono qui
senza nessun filtro per permettervi di guardarmi fuori, dentro e offrirvi la
possibilità di esplorare voi stessi. Vi prego di non indugiare troppo con il
vostro sguardo sul mio corpo, farò il possibile per fare arrivare la mia voce
ovunque voi siate ma non vivisezionate con troppa curiosità il mio corpo,
privilegiatemi nel suono delle mie parole. Un corpo che non ho scelto. una
mente che si è adeguata al corpo, alle mie funzioni fisiologiche e vitali. In
ogni piega del mio volto è nascosta una verità e con sguardo sereno e puro
potrai scoprire ed io posso godere della tua verità, anche se dura poco anche
se è fuggevole. Giratemi intorno, non affrontatemi come un problema com'è
giusto che sia.
Circolate!- Circolate intorno al vostro fenomeno da baraccone del
21° secolo.
F- Circolate com'è giusto che circoli l'idea. Con l'immagine
ci metterò la mia parte che farò convolare a giusta unione con la tua idea. Se
non ci sarà questo incontro io non mi sentirò nemmeno per un istante colpevole
o deficiente di qualche opportunità per
farti scivolare un pensiero nel tuo profondo. Circolate gente, gentile,
genitale, genitoriale, generata, generale, normale. Che fatica e che sforzo ci
vuole ad essere normali, vestirsi con norme e regole inventate dall'imbonitore
di turno.
Circolate!- Siete tutti dei fenomeni! Siamo tutti
fenomeni!
F- Siamo fenomeni, sono un fenomeno per un baraccone con un
equo canone in scadenza. Scappo dalle mie responsabilità, scappo via dalle mie
preoccupazioni, scappo via...è tutto fenomenale! Io sono fenomenale, sono un
fenomeno che vive e quotidianamente si rapporta con i fenomeni! Tutto è
fenomenale! Tutti siamo fenomeni in cerca del prossimo baraccone che ci
accoglierà! Il baraccone si muove come un magma, una grande massa oleosa che si
muove compatta!Tutti qui, tutti là, tutti alle poste, tutti in banca, tutti in
pizzeria, tutti alla conferenza, tutti in piazza, spiazzati, tutti in
discoteca! Un Giocajiuè del nostro burattinaio eletto da un potere forte e
occulto.
Circolate!- Compatti come fenomeni! Tutti originali!
F- L'originalità della serialità! Tutti liberi che esprimono
la loro infinita personalità condivisa e plasmata nella originalità di milioni
di fenomeni e cloni che si ripetono come il canone più noioso che abbia mai
potuto sentire! Senza un guizzo che possa portare o confinare alla milionaria
mediocrità di fenomeni di un baraccone virtuale, gassoso, che si muove
nell'etere, senza peso, senza massa, che sempre di più diventa fisico e
resistente superando per resistenza, perniciosità e forza repressiva, qualunque
gabbia anche del più impietoso circo che rinchiude le belve feroci
trasformandole in agnelli pavidi, depressi e cosparsi di piaghe da decubito, le
stesse di cui soffrono i più rivoluzionari e impegnati fenomeni da tastiera che
come fenomeni sanno schiacciare il tasto impietosamente, con forza, vigore mai
visto, fino a decretare la fine e la morte di un concetto e di una idea.
Consumarne le sue generalità, generosamente offerto ad una sua platea
fidelizzata e conforme.
Circolate!- Apponete il vostro pensiero su questo
foglietto bianco e riponetelo nella cassa apposita.
F- Voglio essere il vostro domatore di circo equestre,
clown, illusionista, attore di vaudeville, contorsionista, equilibrista,
mangiatore di serpenti, comico di burlesque, finto negro del varietà,
assistente di maghi, imbonitore e illusionista, farò regia di un universo che
si staglia tra la realtà e la fantasia. Ecco la vostra ragazza senza braccia,
il mezzo ragazzo, la donna barbuta, l'uomo torso, la donna uccello, lo Scheletro
Umano, Mezza Donna-Mezzo Uomo, le sorelle siamesi, microcefali o 'capocchia di
spillo.. Siamo reali e interpretiamo noi stessi e siamo tutti originali e
moltiplicati nel nostro circo viaggiante.
Circolate! - Riponete il vostro contributo per la
ricerca di se stessi nell'apposita cassa,
F- Vorrei incoraggiarvi, essere ottimista, motivarvi, ma
sono ormai sfinito e non saprei più come trovare argomenti per esortarvi a
cambiare, a trovare il coraggio di superare la normalità e la convenzione e
l'educazione formale delle quali siete vittime pavide. Come posso trovare la
forza per darvi anche un piccolo impulso di rischiare un po' . Le nostre
deformazioni fisiche non saranno mai come le deformazioni psicologiche. Sono
aitante e prepotente? Ah così, mi vedete?! E allora cosa devo fare? Perché mi
devo prodigare per voi, per noi, per chi?. La mia deformità, potete pensarla
come mostruosità, voglio spaventarvi perché sono diverso e tale voglio
restare. Voglio essere censurato, vietato,
non voglio prendermi la responsabilità di essere un vostro leader. Sono un
fenomeno e cerco come voi il mio baraccone. Il mio serpente lo porto sempre con
me e per questo che voglio essere, solo per oggi, la vostra Cleopatra. Poi
resto immobile come la vostra mummia preferita e vi lascio sperare e potete
concedervi il vostro amplesso con il più aitante degli archeologi. Sono
spaventoso, lo so! Finirete per
accettarmi perché vi accorgerete che sono uno di voi.
«Gooble, gobble, we accept her,
we accept her, one of us, one of us!»
Track 2- Registrazione film
Freaks
Circolate!- F- "Li
dobbiamo considerare come uno di noi. Mi dovete considerare come uno di voi.
Anche l'uomo-cane abbaia e mi acclama dicendo "Uno di noi. Uno di noi. Uno
di noi." io sono abituato a dar spettacolo di ogni genere di bizzarra e
straordinaria peculiarità, mi castrerei, diventerei obeso per cantare in
falsetto come una “donna gallina”. Voglio mutilarvi della vostra vanità,
superbia, e superficialità, voglio il vostro malessere compreso il più organizzato e dozzinale
aborto spontaneo come nella vostra Italia fascista, dove è arrivata la stirpe
di dannati e non morti. Ma perché volete essere protagonisti del vostro film
horror per risollevarvi e far parte del branco che prima rinnegavate e censuravate drasticamente.
Circolate!-
Adesso se avete voglia di polemizzare, potete farlo!
F- Siate forti e turbatemi come fossi la vostra moglie
barbuta. Non sento più le gambe, sono come un ragazzo senza gambe, "the
half boy" ma vi assicuro che ce la farò. Non sono nano per chi è gigante e
non sono gigante per chi è nano, sono io e sono già un fenomeno. Vi parlerò con la mia voce femminile e vi
allieto con la mia grazia grossolana. Ho scelto un vestito di seta per
l'occasione, ma vi giuro che non rinuncerò ai miei peli sulle gambe e alla mia
barba, sarò più che mai un fenomeno. Sapete che ho intenzione di vivere almeno
fino a 80 e indossare lunghe vesti femminili che sono molto più pratiche al
momento dei 'bisogni'."With your silicone hump and your ten inch stump /
Dressed like a priest you was / Tod Browning's freak you was".
Circolate!- Circolate, siate dinamici, in
movimento, in cambiamento. Mutate.
F- Ho conosciuto le sorelle Zip & Pip. Ho superato tutti
i miei tre fratelli e adesso non ho più intenzione di offrirvi nessun tipo di
mediocrità, se devo essere fenomeno, lo sarà appieno e con il pieno potere
delle mie facoltà. Non posso in nessun modo scendere a patti con i normali, con
gli inquadrati da un sistema dominante, non faccio i patti con un cattolico
modus operandi che ti fa trovare sempre un'ostia consacrata sul tuo comodino
d'occasione e di opportunità. Ma perché pensi così normalmente e così
banalmente che sia io l'opportunista. Perché non parli, perché non mi rispondi?
Se vuoi ti cedo il posto e il fenomeno per questo baraccone oggi potrai essere
tu. E così con te avrei chiuso ogni possibilità di riscattarmi? Chiuso, chiuso!
Sono scioccato, sorpreso, come se mi avessi mutilato il volto, tagliato la
lingua, le membra. Quando smetterai di mettere tutti questi stupidi bavagli
nazisti. Basta disagi, con la scusa del disagio perdono troppo! Troppi perdoni.
Poi a perdere sono sempre io. Adesso non perdono più e non perderò più.
Circolate!- Abbiate paura, purché
questo vi scuota!
F- Attento perché potrei essere macabro. Sarò il tuo
incubo, il tuo impietoso "The Rocky Horror Picture Show" oppure se
preferisci sarò Freak e allora veramente scardinerò il tuo granitico egoismo.
Non voglio vederti bruciato, nascosto dietro uno stupido alcolico rum. Se vuoi
mi troverai a Malibù felice di condurre la mia vita schiva e ritirata e non mi
importa se alla soglia dei miei ottant'anni mi troverai morto nel bagno della
mia casa che si affaccia sul mare. Sarò un fenomeno da baraccone con i piedi sul
bagnasciuga sarò felice di essermi conservato puro, ingenuo, sensibile (alla
crudeltà), storpio, deforme, diverso, unico e bellissimo. Voglio essere il mio
capolavoro , disturbante e maledetto, ma allo stesso tempo poetico e toccante.
Mi viene da vomitare, da defecare, da gridare il mio dolore per un parto
innaturale, mi sono esposto e ho tirato fuori tutto come con il più impietoso
dei forcipi. Sono qui con tutto il mio autismo, la mia schizofrenia tutte le
sindromi dettagliatamente conosciute e catalogate assistito da un amore
fittizio, formale che non mi include nel suo pensiero veritiero e di speranza.
Una definizione e una data di scadenza attesa con ipocrita apprensione ed
ambiguo dolore che non ti ho mai chiesto. Non me ne faccio nulla delle staffilate
che mi hai inferto con i tuoi sguardi e le tue parole.
Circolate! - Non indugiate con lo sguardo, provate
disagio per favore.
F- In quale calendario o manifesto elettorale mi sbatterai
per cercare il consenso. Quale "azione aiuto" scatterà perché una serie
di pellegrini possano detergere le anime in prestito. Sono stanco di urlare da
tempo ormai e sono qui in silenzio cercando di godere tutti quei frammenti di
vita che mi ritaglio dal tuo egoismo smisurato. Ogni giorno faccio sventolare
la mia bandiera senza identità, religione, illusione politica, senza nessun
colore, nè forma, né consistenza: ma sventola più dignitosamente di tutte le
altre. Canto la mia canzone preferita, un inno silenzioso alla diversità
fisica.
Circolate! Ascolta le parole,
fermati!
Sarò il tuo film della vita. Ti
prometto che rinascerò per almeno altre 80 volte. Scegli tu in quale vita
rincontrarmi.
Musica-U2 All I Want Is You
FINE
Dedicato alle persone che non saranno mai ferme.
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